Dico: chi ti guarda dice te poi essere: una fontana d’amore in forma di assassino – progressivo: uno stato stabile totale o, nei miei rapporti: seduzione molle. Nascosto nei cespugli, quando, ogni intrusione: ghermito violento. Rinchiuso, passo a ciclo continuo: l’occhio: un’intermittente, battito o, di un’altra banda: un istante più viso. Nei risvegli, brusco: di nuovo: notte interna, nell’irruzione, una, possibile di un omogeneo di due omogenei, nella tensione: e guarda tutto. Immagina la durata: per anni, anni. Le stagioni in cui: camminando a volontà, si stabilisce malgrado: un teatro in appendice mai sentita o, di un altro volto: notturno risuonante o, nell’intervallo, scopre: l’eclisse: un motivo oggi e ogni marcia considera il paesaggio in pose o, di un altro volto: l’esalta del giorno. Costituisco di loro, tutte, le: motivo moderno e un nuovo cinematografo interrotto dalla stasi del reale in totale estraneo totale, lo stabilirsi della superficie in sinossi del variabile. Il resto-frammenti: il filo dei giorni in cui il quotidiano inquieta, la pausa dell’omonimo – e i giorni passano – la costruzione di finzione nell’accetto della deriva, concretizza con il motivo billy – chiuso dal sentimento del paesaggio. Sussiste l’ossessione nei frammenti di vita nel tempo, non passa l’emotività in resto anche se, nell’intermezzo, risuona per lo evoca. Un nuovo ciclo: la primavera e il resto, persiste questo fascina anche se sorveglia sempre: le figure. Mi concentro sull’esterno, sono l’attento della superficie, ricapitolo in: la fine stagione – per altri, affermo: un’arte poetica. Le notti danno il duttile erotogeno, dopo: il rituale. Supero una siccità attuale tramite il fissa immagine, mi riprendo nell’esaurisci motivi. Affronto sociale: contro-selvaggio. Teorizzo il vibratile, trasformo il paesaggio in un vibra ottico, tento una cartografia e avvicino alla mappa quando l’evento impone: il completamento. Analizzo questa immagine, osservo lento, mi ricordo di lei: ¥ : enumero le metamorfosi della superficie, analizzo: una superficie: conservo i fotogrammi della superficie-natazione, mischio le fonti retrospettive in schizzi, attraverso a distanza il parco, ricompongo una carrellata ottica. Il paesaggio provoca la presa di possesso da parte della grammatica – la sua immagine in atlante sonoro. (Traduzione di Andrea Raos)