Ecco comincia, l’assenza, l’attesa, il distacco, il tempo del freddo sempre, l’occupazione del tempo, in un primo pensiero per il tempo, per la somiglianza dei giorni, lo stesso degli altri giorni, il tempo in più, di non, il freddo e la pioggia, la sensazione di attesa, o l’attesa vera, ancora una volta presto, ancora una volta, che una voglia di, un’attesa di, in niente da fare, appena, né la voglia, né veramente di, è una pioggia, una topografia della desolazione, una desolazione come se, una desolazione idem, un vuoto, un mondo, una parte abbandonata, e vie deserte, una pioggia penetrante, il freddo, il dolore, l’abbandono, la paura, l’abbandono, i cambi di luce, il tempo, i corsi deserti e la paura, il panorama verticale e le nuvole tra, topografia e costruzioni sotto, fino a, il tempo, la traversata delle nuvole, l’arresto secco, la neve, della neve o la difficoltà, lo scuro e grigio e qualche lampo, il tempo, l’abbagliamento, la sensazione di, le rive del fiume, la descrizione, il giardino d’inverno, il tempo passato svelto, i passaggi grigi, la bellezza, la stanchezza, la lotta, il freddo, tutti questi, solo la voce, intonazioni, lettere unite, intensità, ritmi, velocità, il ricordo della dolcezza in ciò che sembra stagione, la luce, gli acquazzoni, tutta una mollezza dei giorni, il piacevole, chiudere gli occhi, dalla fine e dall’inizio: ricominciare. (Traduzione di Massimo Sannelli)